domenica 6 gennaio 2008

Elogio all'artista




è l'artista per antonomasia...lui non è un attore ma è L'attore.Era uno che non aveva bisogno delle parole per trasmettere emozioni....non aveva bisogno di effetti speciali per catturare l'attenzione,non aveva bisogno di set allucinanti per essere all'avanguardia...a Chaplin bastava la sua recitazione,una bella adolescente (che puntualmente sposava durante le riprese del film...finito il film finito il matrimonio) ,e qualche comparsa nient'altro.....E il capolavoro era fatto. ''the vagabond'' ad esempio è uno dei più bei film di sempre,la forza narrativa unica, data dalla freddezza della psicologia più sottile (lo spirito di osservazione) e da un pathos assoluto ma controllatissimo, privo di ogni banalità o convenzionalità.....''i film di Chaplin spingono l'intimismo verso una visione agrodolce dell’assoluto, dell’universale, attraverso l’individuo novecentesco e la massa''..in un epoca in cui governa la depressione,in cui si cerca di superare ogni limite possibile in cerca di qualche effimera e bugiarda emozione ....in un secolo che ha visto la nascita di un nuovo mondo e la sua distruzione ...SI fa strada anche il talento..il puro talento di Charlie Chaplin,lui che senza parole riesce a dire tanto,lui che senza trasgredire diventa il nemico numero uno di un'america tanto liberale quanto dittatoriale..lui che diventa schiavo della sua stessa creazione Charlot.....semplicemente Charlot....

4 commenti:

robertorosique ha detto...

Lei tu comentario a cerca de mi trabajo.GRACIAS.
Lo que tu haces es magnifico. felicidades
Roberto Rosique

Erlind ha detto...

Desdemona do ti komentojme hyjnite!!!e si mund te komentohet Chaplini valle? na mungojne mjetet e duhura, ne rradhe te pare na duhet nje makine shkrimi dhe jo nje kompiuter,disa rroba te vjetra dhe me e rendesishmja bekimi i tij qe atje lart nga parajsa e artisteve te etur per sex. Ashtu i qete pa folur me ecjen e tij karakteristike do doja ti dhuroja nje vajze te njome vetem per te marre si kembim nje pale kepuce, kepucet e tij (pasi dihet qe mblesit i dhurohen kepuce). Jetofshin perjetesisht ata qe e kujtojne, keshtu ai smund te vdes kurre.

socrate ha detto...

Stupendo Desdemona! Bellissimo scritto in ricordo di un grandissimo del cinema! Come scrivi nel post era un periodo difficile e di depressione, di guerra per il mondo e la vita era estremamente difficile. Questo piccolo grande uomo si è inserito in questo panorama raccontando la vita di quel tempo in maniera ironica e facendo divertire. Facendo ridere sulle disgrazie del quotidiano. L'operaio nella fabbrica modello fordista che a forza di compiere sempre lo stesso movimento prende il tic con un'interpretazione magistrale di charlot. Ha regalato e ci regala a noi che lo riscopriamo oggi momenti fantastici di recitazione, e nello stesso tempo fa riflettere in modo critico le vicissitudini di un'epoca.

Sybille Vane ha detto...

che dire?grazie a te Socrate di commentare i miei post...mi aspetto una tua collaborazione....al più presto.